PAVIMENTI CONTINUI: GUIDA ALLA SCELTA
I pavimenti continui sono ormai sulle pagine di ogni rivista o blog di arredamento e stanno diventando sempre più la scelta preferita di architetti d’interni ed interior designer in fase di ristrutturazione o progettazione.
Superfici orizzontali o verticali, fino all’effetto “scatola”, ovvero il pavimento continuo che si prolunga sulle pareti, senza stacchi né fughe. La scelta è veramente vasta, ma il primo passo per iniziare col piede giusto è conoscere la differenza tra i vari materiali usati.
I principali protagonisti dei pavimenti continui sono microcemento e resina, che ai non addetti ai lavori possono sembrare esattamente la stessa cosa, ma in realtà hanno sostanziali differenze che sarebbe bene conoscere prima di affrontare spese e lavori in casa.

(Progetto Residence Cala Luna Suite)

(Progetto Hotel Schgaguler)
LA DIFFERENZA TRA MICROCEMENTO E RESINA
Vediamo insieme in che cosa si differenziano.
– il microcemento è un rivestimento naturale di origine minerarie ed eco-compatibile, grazie alla formula a base d’acqua che permette realizzazioni di pavimenti continui e superfici in linea con le normative europee. Può essere posato sopra una pavimentazione già esistente con uno spessore di soli 2 o 3 millimetri e la sua installazione è facile e rapida, non soggetta a bolle e non necessita di ridimensionamento di porte e/o finestre.
È pratico, resistente e versatile, per questo può essere utilizzato anche per esterni, grazie alla sua composizione chimica che lo rende resistente al gelo ed al calore del sole. Inoltre il colore del microcemento non subisce cambiamenti nel tempo, non ingiallisce e resiste agli agenti chimici.
– la resina è invece un materiale sintetico derivante in gran parte dalla lavorazione del petrolio. Anch’esso dà la possibilità di essere posato su un pavimento preesistente con un’installazione facile e veloce grazie alla colata autolivellante e di medio spessore ed offre una vasta gamma di personalizzazioni nelle finiture e nei colori oltre. Un’altra grande differenza sta nell’effetto finale: infatti la resina dà un risultato più plastico e lucido rispetto alla matericità del microcemento.
Indipendentemente dalla scelta, entrambi i materiali hanno lo stesso scopo finale: quello di creare continuità nelle superfici, abolendo completamente stacchi e fughe, donando quindi fluidità e minimalismo all’ambiente, simboli dell’abitare contemporaneo.
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(Foto di copertina Progetto Villa Privata)